Legate al ciclo del lavoro nei campi o a ricorrenze religiose, le feste nel Molise sono numerose e si svolgono nell'arco di tutto l'anno.
Tradizione risalente all'epoca romana in cui centinaa di portatori di "'ndocce" (torce) a forma di "ventaglio", sfilano per il corso principale del paese illuminandolo con una lunga e suggestiva scia di fuoco.
Lungo un percorso stabilito sfilano le tredici macchine dei Misteri create nel 1748. Su strutture metalliche sono sospesi personaggi viventi che rappresentano episodi biblici e vite di Santi.
Rito di auspicio per un prosperoso raccolto dei frutti della terra rappresentato da un cono vuoto ricoperto di erbe, dentro al quale si infila persona che compie il giro del paese in compagnia di suonatori e cantori.
Le ragazze vanno in chiesa a benedire le pagnottelle per distribuite in strada insieme alle sagnetelle. Quindi prende il via u'pizzichentò: una piramide umana composta da 13 persone
Introdotta alla fine del XVIII secolo dai contadini, questa festa si svolge ogni due anni in quattro luoghi diversi e prevede la partecipazione di trentadue personaggi nel cosume tipico e tutti maschili.
Vengono allestite le pire in vari punti del paese. Il parroco benedice il fuoco più vicino alla chiesa da cui si preleva la brace per accendere tutti gli altri attorno ai quali si intrecciano racconti fantastici.
La primavera viene celebrata con un rito antichissimo che vede la personificazione di MAGGIO costituito da un cono di rami fiori ed erbe appunto chiamato Pagliara che sfila per tutto il paese annunciando l'arrivo della primavera
Introdotta nel 1805 in ricordo del voto solenne che il paese tributò alla Santa come segno di ringraziamento per la protezione ricevuta in occasione del disastroso terremoto del 1805, che fece sussultare tutto il Molise e risparmiò l'abitato di Jelsi
Riconosciuto ufficialmente come ‘Carnevale Regionale del Molise, sin dalla sua prima edizione nel 1974 ha attirato molti turisti e coinvolto nella preparazione grandi e piccini. Sempre più noto per i magnifici carri allegorici resi eccezionali dai maestri cartapestai del luogo.
Ricorrenza millenaria dalla cultura agro-pastorale, è legata al susseguirsi del ciclo della naturale. Cento carri ornati tirati da buoi nei tre giorni di festa dedicati a San Pardo sfilano per il paese. La sera del 25 la cerimonia è accompagnata da una imponente fiaccolata.
Cerimonia di ringraziamento per il buon esito della raccolta del grano. La processione di donne con canestri colmi di pane e uomini con attrezzi da lavoro sosta sull'aia di Sant'Antonio, si benedice il pane e si mette all'asta il grano.
La Faglia e' una torcia alta 12 mt e del diametro di due. Realizzata con canne legate da cerchi di legno di olmo, viene innalzata sul sagrato della chiesa e incendiata per dare inizio al rito del Natale.
Il ruolo del capofagliaro è deridere coloro che sono stati derubati delle canne.
Ricorrenza antica di almeno 200 anni, in onore della Madonna di Costantinopoli. La statua raffigurante la vergine, viene collocata su un trono detto 'castellana' e i pastori offrono il latte per fare la ricotta che verrà distribuita a tutto il paese.
Tre carri gareggiano seguiti da una schiera di cavalieri che si avviano verso la chiesa dei SS. Apostoli Pietro e Paolo, ove li attende il sacerdote per la benedizione affinché la Madonna di Costantinopoli protegga animali e partecipanti durante tutta la competizione.
La “Sagra dell’Uva” di Riccia ha origini negli inizi degli anni trenta.Per le strade del paese sfilano decine di carri agricoli addobbati con tralci, pampini e grappoli d'uva Uomini e donne vestiti dei costumi tradizionali che rappresentano le fasi lavorative della vita agreste.
Una antica leggenda attribuisce alla Madonna una miracolosa nevicata avvenuta il 5 agosto. Consiste in una gara tramandata da generazioni che si svolge sul tratturo ed e' una corsa ad eliminazione tra fantini che montano a "pelo".
Due bandiere di San Nicola vengono messe all'asta mentre i fucilieri sparano a salve con armi d'epoca. Si narra che dei garibaldini che, in omaggio al santo, parteciparono alla processione sparando a salve.
Profondamente radicata nella popolazione nell'ambito delle feste della primavera, questa gara di 9km circa vede come unici protagonisti cavalieri, buoi, e i carri. Il carro vincitore ha l’onore di trasportare il busto di S. Leo.
San Polo Matese è da sempre noto per i suoi zampognari, che nel periodo natalizio si radunano in piazza riproponendo con i loro costumi tradizionali le caratteristiche nenie tipiche della zampogna.
Si festeggia la Madonna dell'Incoronata a cui viene chiesta la benedizione degli animali. La festa è dedicata anche alla transumanza ed al pellegrinaggio dei fedeli Molisani verso i santuari pugliesi.
In mare, da secoli, si ripete la suggestiva processione di San Basso. Le sue sacre reliquie furono trovate da alcuni pescatori in un sarcofago di marmo. Un affascinante spettacolo pirotecnico chiude la processione.
Recita simbolica in cui nel paese appare il demonio: gli abitanti gli sfilano davanti esponendo i peccati. Tutti, tranne il contadino, sono irretiti ma San Mercurio li protegge costringendo Satana a tornare all'inferno.
Rappresentazione simbolica che si svolge l'ultimo giorno di carnevale in cui il diavolo con pelli di capra e maschera nera, e la morte col volto bianco che brandisce una falce, si esibiscono in evoluzioni acrobatiche tra le vie del paese.
Antico rito cristiano anch'esso legato alle feste di primavera legato alla festa del legno della croce. La corsa dei carri trainati da buoi ha come protagonisti i ragazzi del paese e il vincitore porterà in processione la sacra reliquia del Legno della Croce.
Castelbottaccio (CB) - 25 Novembre - Festa di Santa Caterina
Guardiaregia (CB) - 29 Novembre- La Novena
Guardiaregia (CB) - dal 05/06 Dicembre - Fagiolata di San Nicola
Guardiaregia (CB) - 31 Dicembre - La Ricciata
Jelsi (CB) - 30 Novembre - Festa patronale di Sant'Andrea
Capobasso (CB) - dal 15 Dicembre al 06 Gennaio - Natale in Città